Saturday, February 26, 2011
Genitals And Hatchet Watch It For Free
Sarà stato qualche anno fa. Due forse, o tre. Mi trovavo a Bologna in una di quelle plumbee giornate dell'inverno italiano. Aspettavo una persona, ma siccome freddo, vento e pioggia mi fiaccavano, decisi nell'attesa di dedicarmi a una delle mie attività preferite, ovvero infilarmi in una libreria e perdermi gironzolando qua e là, leggiucchiando una quantità enorme di copertine e abstracts dei testi. Il tempo davvero fugge in quelle occasioni, tra l'incontro con un libro nuovo e la piacevole sensazione di trovare un tomo già letto nel passato.
Quel giorno, mentre girovagavo senza meta mi imbattei nella quarta di copertina di un libro di Tiziano Terzani, adesso sinceramente I do not remember which one. But I remember that I was impressed by a phrase on the back cover that it often reminds me ever since. I think it was a kind of autobiography, because he said he had witnessed the greatest events of his time, it seems to me quoting the Vietnam War, the fall of the Berlin Wall and more. I've dreamed about that phrase so much, I imagined the same thing to say when, among many (not many!) His age and years I will have a great wealth of experience on his shoulders ...
That his sentence can not in my mind today that I am in Jordan, just as the Arab countries are the protagonists of what I consider the most important revolt against an unjust power in the South the romantic time of decolonization. I will remain indelible images of the hundreds of televisions tuned in stores in Amman on 24 out of 24 hours during the days of AlJazeera Tahrir Square. Sensations in the festive crowd outside the Egyptian Embassy I wrote in another post. And even here in Amman, where for the first time in twenty years people took to the streets to demand reforms and greater freedom, a feeling of something sparkling in the air, a new willingness of leadership to the Arab masses for too long in crushed ' corner autocracies based violence.
I will remain a sense of dismay about what is happening these days in Libya, the news coming strike me deeply, massacres degni di altre epoche in un paese che l'Italia ha sempre considerato come il giardino di casa propria. La stessa Italia che non sembra curarsi di molto di quanto sta accadendo se non per le fantasiose previsioni su numeri cataclismatici di profughi che dovrebbero riversarsi sulle nostre coste. Troppo impegnati a discutere delle feste serali del premier o di chissà quale altra notizia di gossip, il popolo italiano non sembra conscio delle sue reponsabilità in questa terribile carneficina portata avanti da un grande amico del festaiolo di Arcore nonchè fornitore di buona parte dell'energia che usiamo ogni giorno.
Ma nonostante le nostre colpe e il menefreghismo la ruota della storia qui continua ad andare avanti e a scrivere pagine di cui sono felicemente testimone (anche se defilato).
Adesso si, la Storia sono loro (e noi italiani ahimè dobbiamo sentirci esclusi)
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